tag:blogger.com,1999:blog-2795438110470198962024-02-18T21:29:05.459-08:00bimbi & companyTutto ciò che ruota intorno alla vita dei bambini e degli adulti che stanno loro accanto: domande, rsposte, consigli, curiosità,riflessioni e tanto altro....in questo blog!Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.comBlogger25125tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-4351750230611705622016-10-09T09:00:00.001-07:002016-10-09T09:00:55.398-07:00Quando i bambini rifiutano il cibo<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 36.0pt;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Il bisogno
e il desiderio di mangiare si instaura, cresce, si radica e si attesta nella
relazione duale madre-bambino e, più in là, bambino-gruppo familiare. Per
considerare gli aspetti affettivi e sociali in relazione al tema
dell’alimentazione è importante evidenziare sia i vissuti dei genitori che
quelli del bambino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 36.0pt;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Il cibo
rappresenta la prima forma di rapporto che il bambino instaura con il mondo
circostante e, in quanto tale, diventa uno strumento comunicativo di notevole
forza. Attraverso il rifiuto del cibo, così come con l’eccessivo interesse per
esso, il bambino esprime un disagio intenso, una fortissima rabbia che magari
non riesce a comunicare in altro modo. Talvolta digiunare è un modo di
protestare: basti pensare che anche gli adulti digiunano per protesta, per
tristezza, per rabbia. Bisogna considerare che, attraverso l’allattamento, ma
anche dopo, nel periodo dello svezzamento, la mamma trasmette al bambino non
solo latte e cibo, ma anche emozioni e sentimenti, che in alcuni casi possono
essere, ad esempio, ansie e senso di colpa (ad esempio perché costretta a
separarsi dal proprio bambino per riprendere il lavoro). <b>Bisogna tenere conto, poi, del fatto che i bambini imparano prestissimo
a capire che il cibo, essendo al centro delle preoccupazioni materne, può
diventare un’arma potentissima e di grande efficacia “contrattuale”</b>. I
bambini sanno benissimo che rifiutare la pappa può rappresentare uno strumento
comunicativo per dire “NO” (non solo al cibo) molto più efficace e potente di
quanto non sia un pianto disperato o il semplice uso delle parole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 36.0pt;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Quando un
bambino comprende il potere del cibo, potrebbero crearsi pericolosi meccanismi
di ricatto nei confronti dell’adulto e innescarsi comportamenti scorretti per
attirare l’attenzione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 36.0pt;">
<b><i><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Come
comportarsi?</span></i></b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 36.0pt;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">La cosa più
importante è, come sempre, cercare di capire se il rifiuto è legato a
problematiche nel rapporto-madre bambino presenti fin dalle prime fasi della
relazione, se coincide con l’inizio dello svezzamento, se è parte integrante di
quella fase della crescita in cui il bambino dice di no a tutto. Risulta
opportuno anche analizzare se le difficoltà alimentari rappresentino una
modalità del bambino di esprimere l’ansia (ad esempio nei confronti di
conflitti fra genitori, malattie, problemi economici), come reazione ai
distacchi (ripresa del nido dopo le vacanze, inizio della scuola ecc…). Così
come accade agli adulti, anche i bambini, talvolta vivono degli stati d’ansia
tali da non riuscire a “mandar giù” nulla!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 36.0pt;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Bisogna
evitare che la tavola diventi un campo di battaglia in cui ci si scontra per un
piatto di pasta. Sarebbe opportuno domandarsi che tipo di messaggio o di sfida
ci sta lanciando il bambino che rifiuta il cibo che abbiamo cucinato con tanto
amore per lui. Se la situazione peggiora e il rifiuto si protrae, è importante
non scoraggiarsi e consultare un esperto che possa dare una mano. Sarà lui/lei
ad indicare la strada migliore da seguire.</span><b><span style="font-family: Gabriola; font-size: 22.0pt;"><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 36.0pt;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Tutti i
genitori si preoccupano che i loro bambini non mangino abbastanza. Tuttavia,
costringere un bambino a mangiare è il modo migliore per rafforzare il suo
atteggiamento di opposizione. E’ meglio adottare un atteggiamento positivo
togliendo l’alimento rifiutato senza dare l’impressione di essere contrariati e
passare alla portata successiva. Tutte le iniziative che mirano a obbligarli a
mangiare, anche le più comuni e divertenti come l’aeroplanino con il cucchiaio,
portano i bambini a sentirsi presi in giro e a diffidare del cibo. Inoltre, se
si è certi che il bambino abbia consumato, in porzioni adeguate all’età,
colazione, spuntino, pranzo e merenda, è possibile anche soprassedere al fatto
che talvolta a cena non mangi un pasto completo, ma voglia solo “mangiucchaire”
e assaggiare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 18.0pt;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Ad ogni
modo bisogna tenere a mente, per qualsiasi età, i tre ingredienti base
necessari per mangiare bene:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; text-align: justify; text-indent: 18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Garamond; mso-fareast-font-family: Garamond;">1.<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span></span></b><!--[endif]--><b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Una buona dose di
routine: </span></b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">mangiare
seguendo orari regolari è indispensabile.<b>
</b>Per aver appetito è necessario aver fame!<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Garamond; mso-fareast-font-family: Garamond;">2.<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span></span></b><!--[endif]--><b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Una manciata di
buonumore: </span></b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">l’atmosfera
rilassata, la varietà dei piatti e il modo di presentarli, sono abitudini
importanti fin da piccolissimi.<b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 20.0pt; margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Garamond; mso-fareast-font-family: Garamond;">3.<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span></span></b><!--[endif]--><b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">Tempo q.b. </span></b><span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 13.0pt;">perché …<b> </b>mangiare piano è alla base di una
buona condotta alimentare e consente al cervello di ricevere i segnali di
sazietà.<b><o:p></o:p></b></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-5546925899423359742016-08-26T02:12:00.004-07:002016-08-26T02:12:55.467-07:00All'asilo più sereni. Piccola guida ai primi distacchi.<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Per i bambini, l’inizio dell’asilo
e della scuola rappresenta un momento di socializzazione fondamentale, ma anche
un momento di dolorosa separazione dall’ambiente familiare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Questo doloroso distacco non
riguarda solo i piccoli, ma quasi sempre anche i genitori, soprattutto le mamme.
Quanto più questo sentimento inconscio è forte, tanto più i bambini avranno
difficoltà a “staccarsi”. Cosa fare?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">La cosa più importante è certamente
domandarsi se questa paura inconsapevole esiste e traspare coinvolgendo anche
involontariamente il bambino quando lo lasciamo all’asilo e, in tal caso
lasciarsi consigliare da un esperto o, semplicemente, dal personale del nido o
della scuola.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Per evitare che un momento così
importante per la crescita del nostro bambino diventi un ostacolo allo sviluppo
della sua autonomia, ecco 10 consigli:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Analizzate </b>i sentimenti che provate rispetto al distacco e
chiedetevi quanto influenzano il suo atteggiamento verso le separazioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Cercate </b>di controllare il vostro sguardo ansioso o sconsolato: vedere
mamma che si agita rende ancora più triste il vostro <o:p></o:p></span><span style="font-family: Garamond, serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">bambino.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Non </b>sommate alla comprensibile ansia di vostro figlio, la vostra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Parlate </b>con educatrici e maestre: vi convincerete del fatto che la
maggior parte dei bambini smette di piangere nel giro di qualche minuto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Utilizzate </b>il tragitto casa-asilo per descrivere le tappe della sua
giornata soffermandovi sul rientro a casa e indicandogli chi andrà a
riprenderlo e a che ora.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Quando </b>andate via mentre ancora sta piangendo, fatelo in modo
positivo, fiducioso: vedendovi sereni e fermi, comprensivi ma non disposti ad
essere ricattati, si rincuorerà sul fatto che è al sicuro. Non andate mai via
di nascosto, ma salutatelo e rassicuratelo dicendogli che andrete a
riprenderlo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Concordate</b>, se possibile,<b> </b>l’ambientamento
con cura facendo in modo che il primo distacco sia graduale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Evitate </b>di fare confronti con i bambini che non piangono. Ogni
bimbo ha i suoi tempi e le sue reazioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>Fategli </b>portare all’asilo il suo orsacchiotto preferito o un
oggetto a cui è affezionato: fungerà da “ponte” tra asilo e casa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">-<b>A casa </b>ricordategli spesso il nome di amichetti e degli adulti che
incontra e che incontrerà il giorno successivo all’asilo/scuola: serve a creare
nel bambino una mappa rassicurante di punti di riferimento. Non cedete alla
tentazione di tenerlo a casa durante il periodo dell’ambientamento: la
continuità è fondamentale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg68Srd5gvsi2ZSeE9ibi8UacNdEzDeMDVD84OjHyT-r5WUchZRhwmlhESAuNz-ka68wbKauoLWSDeWJBCbvs2XVUzXskeCd0LyvcBXOgwUNt-aA8KSCfgbXqTyxAdksfaiJwepfZHEKz8/s1600/andare-al-nido.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg68Srd5gvsi2ZSeE9ibi8UacNdEzDeMDVD84OjHyT-r5WUchZRhwmlhESAuNz-ka68wbKauoLWSDeWJBCbvs2XVUzXskeCd0LyvcBXOgwUNt-aA8KSCfgbXqTyxAdksfaiJwepfZHEKz8/s320/andare-al-nido.jpeg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Garamond",serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-91422944474034405122015-09-20T07:23:00.002-07:002015-09-20T07:23:22.384-07:00Dialogo silenzioso di una mamma con il suo bimbo prima di andare al nido<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Mamma - "</em></strong>Domani ti porterò al nido per la prima volta, ti guardo e mi chiedo: sapranno prendersi cura di te? Io che ti ho portato in grembo, che ti ho messo al mondo e ho imparato a conoscerti, riconosco il tuo pianto per fame o per le colichette...so quando hai sonno; so cosa mi chiedi"...</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Bimbo - </em></strong>"Mamma, se ti fidi e sei tranquilla, anch'io saprò fidarmi e non avrò paura. Mi lasci con persone che amano i bambini, che hanno studiato e continuano a studiare per capire cosa è meglio per me e per gli altri. Accudiscono ed educano ogni anno tanti bambini, forse anche loro riusciranno a capire il mio strano linguaggio fatto di pianto, risate e gorgoglii".</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Mamma - </em></strong>"Dipendi ancora da me. Per mangiare hai bisogno di me, ti addormenti serenamnete attaccato al mio seno. Ti abbandoni tra le mie braccia e il tuo viso si distende".</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Bimbo - </em></strong>"Non sarà facile cambiare abitudini ma tu, mamma, aiutami a conoscere altri modi di dormire; magari accarezzandomi dolcemente stendendoti accanto a me e ascoltando la musica del nostro carillon preferito".</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Mamma - </em></strong>"Temo che non vorrai mangiare, perchè finora ti ho nutrito solo io con il mio latte e non ho idea di come reagirai al biberon o al cucchiaino. E se non lo volessi"?</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Bimbo - </em></strong>"E' probabile che un nuovo modo di mangiare, insieme ad altri bambini e a persone nuove mi spaventi, ma tu puoi fare per me una cosa molto importante: vivere insieme le mie prime volte! Proviamo insieme il biberon con il nuovo latte o dammi tu per prima la frutta frullata, così ti guarderò negli occhi mentre mi incoraggi e non mi sentirò spaesato e spaventato quando sarò al nido".</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Mamma -</em> </strong>"E se qualche bambino vorrà i tuoi giochi e, togliendoteli dalle mani, ti farà male"?</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Bimbo - </em></strong>"Allora imparerò a condividere e a saper gestire la frustrazione"</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Mamma - </em></strong>"E se, trascorrendo al nido gran parte della giornata, ti legherai alle ducatrici e ti affezionerai ad una di loro amandola più di me"?</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Bambino - </em></strong>"Mamma, ora e per sempre, nessuna potrà prendere il tuo posto nel mio cuore! Tienimi per mano e guidami alla scoperta della Vita"!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQvEdIfub6lerl_6WZBg7KcCXMfd3uBD8Nkark2H5k3r_b3UfwCm9A07B7ctpk0Ba788kLlKNIycsFnvkYqa_GhiWcPDh66LFEztRdLD2QAoDloRk7Cy38NRccLUOLLrwAWRtayVVVZyE/s1600/mamma-e-bambini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQvEdIfub6lerl_6WZBg7KcCXMfd3uBD8Nkark2H5k3r_b3UfwCm9A07B7ctpk0Ba788kLlKNIycsFnvkYqa_GhiWcPDh66LFEztRdLD2QAoDloRk7Cy38NRccLUOLLrwAWRtayVVVZyE/s1600/mamma-e-bambini.jpg" /></a></div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-73256118851770179662014-03-23T09:54:00.000-07:002014-03-23T09:54:49.512-07:00Il ciuccio: croce e delizia dei bambini!<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il
ciuccio risponde al naturale istinto del bambino di succhiare, che è per lui un
bisogno primario perché legato alla nutrizione; aiuta i neonati a riprodurre
sensazioni piacevoli, di tranquillità favorendo il rilassamento e stimolando la
capacità di auto consolazione. Mitiga e rende più sopportabili, infatti, i
momenti di distacco dalla madre, perché il piccolo impara a tranquillizzarsi da
solo attraverso un'azione che lo riporta a uno stato di benessere. Procura
sollievo, aiuta ad allontanare le paure e a controllare il senso di solitudine.<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><o:p></o:p></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Numerosi studi dimostrano che l'uso del
ciuccio può proteggere dal rischio di morte in culla (SIDS) perché, succhiando,
il neonato non incorre nelle apnee notturne. Questo però non vuol dire che quando
dorme deve per forza prendere il ciuccio, anzi, bisogna sforzarsi di non
correre a rimetterglielo in bocca ogni volta che lo perde nel sonno, perché se
un bimbo perde il succhiotto mentre sta dormendo e non si sveglia piangendo,
evidentemente non ne sente il bisogno.<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">
Man
mano che il bambino cresce, durante il periodo della dentizione, il ciuccio
porta sollievo e attenua i dolori dei primi dentini. <o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">
Nonostante
gli effetti benefici del ciuccio, alcuni bambini lo rifiutano da subito. In
questo caso meglio non forzarli come si vede fare ad alcuni genitori che
provano ad<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>immergere il ciuccio in zucchero
o miele affinché i figli lo prendano più volentieri: se non lo vogliono, non è
necessario utilizzare l'inganno! E se questa motivazione non è sufficiente,
basti pensare che tale abitudine favorisce la formazione della carie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<o:p><span style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: inherit;">Il <strong>distacco</strong> <strong>dal</strong> <strong>ciuccio</strong> rappresenta un punto
delicato della crescita del bambino. Il bimbo investe il </span><a href="http://mammaoggi.it/in-evidenza/mamme-2-0/sesa/mamma-sesa-ciuccio-o-dito-questo-e-il-problema" target="_blank"><span style="color: black; font-family: inherit;">ciuccio</span></a><span style="font-family: inherit;"> di una serie di
significati che lo rendono più forte e sicuro di sé. Separarsene vuol dire
rinunciare a un tipo di sicurezza per raggiungerne un’altra.</span></span><span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: inherit;"> <span style="color: black;">I <strong><span style="font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">bambini,
infatti,</span></strong><strong> </strong>amano
la routine e le abitudini, e il ciuccio rappresenta una delle routine che i
bambini preferiscono. Il ciuccio aiuta il bambino a rilassarsi nel momento
della nanna e a sopportare situazioni difficoltose come la frustrazione e la
separazione dalla mamma. L’abbandono del ciuccio può essere un <a href="http://mammaoggi.it/in-evidenza/cultura-e-svago/libri-per-mamme/a-piccoli-passi" target="_blank"><span style="color: black;">processo graduale</span></a> più che un’interruzione
immediata. Per questo motivo è importante che il distacco sia lento e
soprattutto che sia condiviso dal bambino. Sono assolutamente sconsigliate le
separazioni improvvise: il piccolo potrebbe incontrare difficoltà
nell’affrontare un cambiamento così repentino e diventare nervoso e
insofferente. Il tempo di utilizzo del ciuccio dovrebbe essere lentamente
ridotto. Quando il bambino riesce a rimanere senza ciuccio per tutta la giornata,
è possibile proporre un distacco dall’oggetto per la notte.</span></span></span></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
<o:p><span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: black;"></span></span></o:p><span style="font-family: inherit;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: inherit;">Il distacco dal ciuccio, così come
altri importanti cambiamenti, va proposto in un momento di <strong>tranquillità</strong>, privo di altre
situazioni instabili o cambiamenti recenti (nascita di un fratellino,
separazione dei genitori, inserimento al nido ecc). Qualsiasi modo si scelga per
dire addio “all’oggetto di consolazione”, l’importante è che il metodo sia
condiviso e che non si passi da tutto a niente da un giorno all’altro.Toglierlo di punto in
bianco provocherebbe un senso di tristezza e di nervosismo; il bambino
comincerebbe a dimostrare inappetenza, insonnia e profonda irritabilità. Detto
questo è evidente che il ciuccio deve essere tolto in maniera progressiva e
soprattutto pianificando un patto, una sorta di accordo tra voi e il bimbo.
Potrebbe essere utile “accordarsi” con il bambino a non portare il ciuccio
quando magari si esce, si va al parco a giocare o si intraprende qualsiasi
altro tipo di attività che possa tenerlo adeguatamente impegnato. Il segreto è,
infatti, tenere il bambino quanto più “indaffarato” possibile, facendogli
capire che non in tutti i momenti della giornata ha bisogno del ciuccio. Accordandovi
con il bambino sui momenti in cui vi può rinunciare, eliminarlo completamente
sarà molto più semplice e meno traumatico.
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Per incoraggiare
il distacco graduale bisogna chiedere al bambino di svolgere delle mansioni “da
grandi” che non si possono fare con il ciuccio. Tra le richieste che potete
fare a vostro figlio ci dovrebbe essere <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>sempre</u></b>
quella di <strong><span style="color: black;">parlare senza
il ciuccio.</span></strong> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">
Mano a mano
che il bambino riuscirà a privarsene nelle ore pomeridiane, si potrà cominciare
a toglierlo anche di notte; basterà stare un po’ di più con lui prima che si
addormenti, raccontargli una favola o cantargli
una ninna nanna. Alla fine si riuscirà a farlo addormentare serenamente senza
l’aiuto del ciuccio.<span style="color: black;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">
<strong><span style="color: black; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">E’ importantissimo
mantenere la decisione</span></strong><span style="color: black;">. Come per tutte le altre questioni che riguardano la vita di un
bambino, è necessario che l’adulto si mostri accogliente rispetto ai bisogni, ma
fermo e solido rispetto alle decisioni prese. Se si intraprende il percorso di
separazione è importante stabilire una <strong><span style="font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">linea di condotta comune</span></strong>
a coloro che si relazionano con il piccolo (dai nonni, agli zii etc.): un
ripensamento dell’adulto di riferimento trasmette l’idea di reversibilità della
separazione e rende molto difficoltoso il tentativo successivo....</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: inherit;">Se vuoi approfondire l'argomento contattaci ( </span><a href="mailto:asiloisola@libero.it"><span style="font-family: inherit;">asiloisola@libero.it</span></a><span style="font-family: inherit;">), prenota una consulenza o partecipa ai nostri seminari per genitori e educatori!</span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">
<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Garamond;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-71889089406461470912013-11-16T04:11:00.000-08:002013-11-21T02:20:34.860-08:00Settimana dei diritti dei bambini<div style="text-align: justify;">
In occasione della settimana dei diritti dei bambini che inizierà martedì 19 Novembre, vorrei ricordare la Carta dei diritti dell'Infanzia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Di seguito il testo della Carta dei diritti dei Bambini in versione integrale, riscritto da un gruppo di bambini di Palermo.
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
1.Bambino o bambina è ogni essere umano fino a 18 anni.
</div>
<div style="text-align: justify;">
2.Gli Stati devono rispettare, nel loro territorio, i diritti di tutti i bambini: handicappati, ricchi e poveri, maschi e femmine, di diverse razze, di religione diversa, ecc.
</div>
<div style="text-align: justify;">
3.Tutti coloro che comandano devono proteggere il bambino e assicurargli le cure necessarie per il suo benessere.
</div>
<div style="text-align: justify;">
4.Ogni Stato deve attuare questa convenzione con il massimo impegno per mezzo di leggi, finanziamenti e altri interventi. In caso di necessità gli Stati più poveri dovranno essere aiutati da quelli più ricchi.
</div>
<div style="text-align: justify;">
5.Gli Stati devono rispettare chi si occupa del bambino.
</div>
<div style="text-align: justify;">
6.Il bambino ha diritto alla vita. Gli Stati devono aiutarlo a crescere.
</div>
<div style="text-align: justify;">
7.Quando nasce un bambino ha diritto ad avere un nome, ed essere registrato ed avere l’affetto dei genitori.
</div>
<div style="text-align: justify;">
8.Il bambino ha diritto al proprio nome, alla propria nazionalità e a rimanere sempre in relazione con la sua famiglia.
</div>
<div style="text-align: justify;">
9.Il bambino non può essere separato, contro la sua volontà, dai genitori. La legge può decidere diversamente quando il bambino viene maltrattato. Il bambino separato dai genitori deve mantenere i contatti con essi. Quando la separazione avviene per azione di uno Stato (carcerazione dei genitori, deportazione, ecc.) il bambino deve essere informato del luogo dove si trovano i suoi genitori.
</div>
<div style="text-align: justify;">
10.Il bambino ha diritto ad andare in qualsiasi Stato per unirsi ai genitori. Se i genitori abitano in Stati diversi, il bambino ha diritto di mantenersi in contatto con loro.
</div>
<div style="text-align: justify;">
11.Il bambino non può essere portato in un altro Stato illecitamente. Tutti gli Stati si devono mettere d’accordo per garantire questo diritto.
</div>
<div style="text-align: justify;">
12.Il bambino deve poter esprimere la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano. Quando si prendono decisioni che lo interessano, prima deve essere ascoltato.
</div>
<div style="text-align: justify;">
13.Il bambino ha diritto di esprimersi liberamente con la parola, con lo scritto, il disegno, la stampa, ecc.
</div>
<div style="text-align: justify;">
14.Gli Stati devono rispettare il diritto del bambino alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
</div>
<div style="text-align: justify;">
15.Il bambino ha diritto alla libertà di associazione e di riunione pacifica.
</div>
<div style="text-align: justify;">
16.Il bambino deve essere rispettato nella sua vita privata. Nessuno può entrare a casa sua, leggere la sua corrispondenza o parlare male di lui.
</div>
<div style="text-align: justify;">
17.Il bambino ha diritto a conoscere tutte le informazioni utili al suo benessere. Gli Stati devono: far fare libri, film ed altro materiale utile per il bambino; scambiare con altri Stati tutti i materiali interessanti adatti per i bambini; proteggere i bambini dai libri o da altro materiale dannoso per loro.
18.I genitori (o i tutori legali) devono curare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato li deve aiutare rendendo più facile il loro compito.
</div>
<div style="text-align: justify;">
19.Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di violenza.
</div>
<div style="text-align: justify;">
20.Lo Stato deve assistere il bambino che non può stare con la sua famiglia affidandolo a qualcuno. Chi si occupa del bambino deve rispettare le sue abitudini.
</div>
<div style="text-align: justify;">
21.Gli Stati devono permettere l’adozione nell’interesse del bambino. L’adozione deve essere autorizzata dalle autorità con il consenso dei parenti del bambino. Se l’adozione non può avvenire nello Stato del bambino, si può fare in un altro Stato. L’adozione non deve mai essere fatta per soldi.
22.Gli Stati devono cercare di unire alla sua famiglia il bambino separato e, se non ha famiglia, lo Stato lo deve proteggere come qualsiasi altro bambino.
</div>
<div style="text-align: justify;">
23.Il bambino svantaggiato fisicamente e mentalmente deve vivere una vita completa e soddisfacente. Gli Stati devono scambiarsi tutte le informazioni utili per migliorare la vita dei bambini disabili e devono garantire l’assistenza gratuita se i genitori o i tutori sono poveri. Inoltre bisogna fornire al bambino occasioni di divertimento.
</div>
<div style="text-align: justify;">
24.Il bambino deve poter vivere in salute anche con l’aiuto della medicina.
</div>
<div style="text-align: justify;">
25.Gli Stati devono garantire questo diritto con diverse iniziative: fare in modo che muoiano meno bambini nel primo anno di vita; garantire a tutti i bambini l’assistenza medica; combattere le malattie e la malnutrizione fornendo cibi nutritivi ed acqua potabile; assistere le madri prima e dopo il parto; informare tutti i cittadini sull’importanza dell’allattamento al seno e sull’igiene; aiutare i genitori a prevenire le malattie e a limitare le nascite. Il bambino che è stato curato deve essere controllato periodicamente.
</div>
<div style="text-align: justify;">
26.Ogni bambino deve essere assistito in caso di necessità, di malattia o necessità economica, tenendo conto delle possibilità dei genitori o dei tutori.
</div>
<div style="text-align: justify;">
27.Ogni bambino ha diritto a vivere bene. Gli Stati devono aiutare la famiglia a nutrirlo, a vestirlo, ad avere una casa, anche quando il padre si trova in un altro Stato.
</div>
<div style="text-align: justify;">
28.Il bambino ha diritto all’istruzione. Per garantire questo diritto gli Stati devono: fare le scuole elementari obbligatorie per tutti; fare in modo che tutti possano frequentare le scuole medie; aiutare chi ha la capacità a frequentare le scuole superiori; informare i bambini sulle varie scuole che esistono.
</div>
<div style="text-align: justify;">
29.Gli Stati devono controllare, anche, che nella scuola siano rispettati i diritti dei bambini.
30.L’educazione del bambino deve: sviluppare tutte le sue capacità; rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del Paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale.
</div>
<div style="text-align: justify;">
31.Il bambino che ha una lingua o una religione diversa, ha il diritto di unirsi con altri del suo gruppo per partecipare ai riti e a parlare la propria lingua.
</div>
<div style="text-align: justify;">
32.Il bambino ha il diritto di giocare, di riposarsi e di svagarsi. Gli Stati devono garantire a tutti questo diritto.
</div>
<div style="text-align: justify;">
33.Il bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la sua salute. Gli Stati devono approvare delle leggi che stabiliscono a quale età si può lavorare, con quali orari ed in quali condizioni. Devono punire chi non le rispetta.
</div>
<div style="text-align: justify;">
34.Gli Stati devono proteggere il bambino contro le droghe ed evitare che sia impiegato nel commercio della droga.
</div>
<div style="text-align: justify;">
35.Gli Stati devono proteggere il bambino dallo sfruttamento sessuale.
</div>
<div style="text-align: justify;">
36.Gli Stati devono mettersi d’accordo per evitare il rapimento, la vendetta o il traffico di bambini.
37.Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di sfruttamento.
</div>
<div style="text-align: justify;">
38.Nessun bambino deve essere sottoposto a tortura o punizioni crudeli. Se un bambino deve andare in prigione, deve essere per un motivo molto grave e per un breve periodo. In carcere deve essere rispettato, deve mantenere i contatti con la famiglia e deve essere tenuto separato da carcerati adulti.
39.In caso di guerra i bambini non devono essere chiamati a partecipare se non hanno almeno 15 anni.
</div>
<div style="text-align: justify;">
40.Se il bambino è vittima della guerra, tortura o sfruttamento deve essere aiutato a recuperare la sua salute.
</div>
<div style="text-align: justify;">
41.Il bambino che non osserva la legge deve essere trattato in modo da rispettare la sua dignità. Gli Stati devono garantire: che nessun bambino sia punito per cose non punite dalla legge dello Stato; che il bambino accusato sia assistito da un avvocato e sia ritenuto innocente finché non è condannato; che la sua causa sia definita velocemente; che, se giudicato colpevole, abbia il diritto alla revisione della sentenza; che se parla un’altra lingua abbia l’assistenza di un interprete.</div>
<div style="text-align: justify;">
42.Gli articoli di questa Convenzione non devono essere sostituiti alla legge dello Stato se questa è più favorevole al bambino.</div>
<div style="text-align: justify;">
43.Gli Stati devono far riconoscere i diritti dei bambini sia ai bambini stessi sia agli adulti.
</div>
<div style="text-align: justify;">
44.Gli Stati devono scegliere dei rappresentanti che si riuniscano periodicamente e controllino se i diritti dei bambini vengono rispettati.
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV-Zjyb0ueKo_HiCNuu0UYlL6FEHviuVN3gp6DlB7pxLfHNgt8Mu13tAViRqdDo6BhSH38_ihhLs6bDuUgBS1KVFC9uoCZTxrN2QjHASOOLOlydeVrOP2pbSBrfsNUx-kcYrOE8bgK5-c/s1600/1450273_10152164618151844_1775486123_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhV-Zjyb0ueKo_HiCNuu0UYlL6FEHviuVN3gp6DlB7pxLfHNgt8Mu13tAViRqdDo6BhSH38_ihhLs6bDuUgBS1KVFC9uoCZTxrN2QjHASOOLOlydeVrOP2pbSBrfsNUx-kcYrOE8bgK5-c/s320/1450273_10152164618151844_1775486123_n.jpg" width="240" /></a></div>
</div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-17398312065637368312013-11-09T05:03:00.001-08:002013-11-09T05:03:27.388-08:00"Il cuore di un padre"Stamattina ho letto poche parole da un notissimo racconto biblico (Il figliol prodigo) e meditando le seguenti parole mi è tornata in mente una conversazione avuta qualche anno fa con una mia alunna di appena 7 anni che, mentre ci trovavamo a pranzo, mi ha candidamente chiesto: << Maestra, ma tu quanti papà hai>>? Davanti al mio momentaneo stupore ha precisato: << Io ho tre papà: uno è quello che mi ha fatto, che però non conosco; uno è quello che mi sta crescendo, e un altro è Dio che è il papà di tutti>>! Commossa da tanta semplicità e profondità, allo stesso tempo, ho risposto che io ho due papà. E sono felicissima di averne due.
Ecco perchè:
<<...mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e lo ribaciò". (Luca 15:20)
"Il cuore di un padre è così grande, da amare più persone allo stesso modo. Il cuore di un padre non guarda al sacrificio che deve fare, ma alla felicità di un figlio. Il cuore di un padre ama incondizionatamente. Il cuore di un padre si appaga con il sorriso di un figlio. Il cuore di un padre guarda al futuro con gioia. Il cuore di un padre batte forte per amore o per dolore. Il cuore di un padre non smette mai di sperare. Il cuore di un padre trova una soluzione. Il cuore di un padre si dona completamente ai propri figli ...così come fece Dio con noi...il Suo cuore batteva forte per amore nostro..." (Citaz.)
Pienamente felice di avere due papà...dedico questa piccola riflessione a tutti i papà!Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-12908470142199188012013-11-07T11:13:00.001-08:002013-11-07T11:13:29.830-08:00Halloween
Con l’approssimarsi della fine di Ottobre, qualcuno mi ha chiesto se al nido avremmo organizzato “qualcosa” per la festa di Halloween.
Prendo spunto da questa richiesta per condividere il mio pensiero in merito a questa festa commerciale che l’Italia ha adottato ormai da anni e che si anticipa sempre di più.
Indipendentemente dal dato di fatto che non è una festa made in Italy e che, da cristiana, non ne condivido i festeggiamenti per via del significato più profondo, ho sempre sostenuto che nella fascia d’età 0-6 anni i bambini abbiano bisogno di coccole, carezze, serenità e non di mostri che alimentano paure e timori.
Durante questa tenera età (0-3 anni) le esperienze lasciano un tratto indelebile nella vita di ogni bimbo. E’ compito di noi adulti di riferimento fornire ai bambini quante più esperienze che possano lasciare un’impronta positiva nella loro vita. L’amore, la gioia, il sentirsi accolti e accettati innalzano attorno al bimbo una barriera di sicurezza e comfort che lo aiuta a crescere cosciente della propria autostima con la consapevolezza che gli adulti di riferimento si adoperano per creare quell’ambiente sano di cui ha bisogno per poter sviluppare tutte le sue potenzialità.
Arriveranno presto momenti di confronto con realtà meno ovattate del nido (che per sua caratteristica deve essere luogo di crescita, caldo e accogliente fino a quando il piccolo non è in grado di spiccare il volo da solo); ma per il momento preferisco fornire a questi “pulcini” un mondo in cui streghe, mostri, scheletri e vampiri non sono ammessi!
Per questo e, per altri motivi che sarebbe difficile racchiudere in poche righe credo che sia inopportuno festeggiare Halloween al nido. Propongo, invece, di introdurre una giornata alternativa durante la quale anziché festeggiare le tenebre e i mostri si ricordi l’arcobaleno, il sole, la tenerezza legata a questo magnifico arco di tempo che è l’età del nido. Un giorno in cui i protagonisti non saranno la paura e lo scherzo, ma l’affetto, la dolcezza, l’amore, i bambini. Per loro, per noi e per rendere questo 31 Ottobre un po’ meno buio!
Noi festeggeremo insieme un giorno di dolcezza, di coccole, di canzoncine e storie che ricordano l’affetto e le attenzioni di tutte le persone che avvolgono in un caldo abbraccio ogni bambino…
“I BAMBINI IMPARANO QUELLO CHE VIVONO”
D. Law Nolte
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-64224472076599756942013-10-13T03:35:00.000-07:002013-10-13T03:35:01.235-07:00Tempo, attenzione e rispettoTre parole che, negli ultimi tempi, sono in via d'estinzione.
Tempo:sempre meno quello che abbiamo e che possiamo dedicare agli atri (adulti o bambini che siano).
Attenzione: ne resta forse un briciolo verso le cose che davvero ci appassionano, altrimenti la superficialità la fa da padrone!
Rispetto: parola che amo ma che sta diventando obsoleta.
Queste tre parole sono alla base di ciò che un Counsellor offre a quanti si rivolgono a lui o lei per instaurare una relazione di aiuto.
Spesso in momenti di crisi personale, quando attraversiamo periodi difficili o ci troviamo in situazioni ingestibili, un aiuto esterno ci permette di vedere il problema da una prospettiva diversa dandoci modo di fissare l'attenzione sugli obiettivi necessari per la risoluzione di esso.
Mi piace pensare al Counsellor come ad un Facilitatore che aiuta i propri clienti a gestire in modo migliore i problemi facendo leva sulle risorse personali di ciascuno. Per questo motivo, non si tratta di uno specialista delle risposte e non possiede la soluzione al problema esposto dal cliente, ma favorisce l'esplorazione delle risposte possedute da quest'ultimo.
Una figura trascurata nel tempo, forse sottovalutata ma che in momenti particolari, sa dire la cosa giusta al momento giusto, utilizzando sapientemente quell'arte "maieutica", tanto decantata da Socrate, che fa venire alla luce soluzioni alle più disparate situazioni.
Per saperne di più visitate il sito del Dott. Emanuele Di Maio, un bravo professionista della realazione d'aiuto, che può portarvi alla scoperta di questa preziosissma attività!
http://professionistadellaiuto.webnode.it/
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-73587127225032494152013-07-27T03:40:00.002-07:002013-07-27T03:40:28.677-07:00Lo sviluppo del legame di attaccamento <div style="text-align: justify;">
Lo sviluppo nel legame di attaccamento si vede nella distanza fisica che il bambino è disposto a sopportare dalla figura di attaccamento. Al parco i bambini giocano liberi, ma la distanza fisica che il bambino accetta dalla madre aumenta in proporzione all’età. La distanza fisica è dunque una misura del grado di attaccamento ed esiste anche per la madre. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Importante, per un sano sviluppo psicofisico del bambino, è sviluppare un attaccamento sicuro, ma esistono diverse tipologie e stili di attaccamento che sono state rilevate attraverso un test che permette di vedere come il bambino reagisce in un luogo a lui estraneo quando la madre si allontana e poi ritorna. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Diversi psicologi hanno osservato il comportamento dei bambini in situazioni di riunione dopo una separazione dalla figura di attaccamento. Da un sistema di codifica (Main e Cassidy 1999), dopo l’osservazione di bambini di 3-4 anni sono state identificate quattro modalità di attaccamento:</div>
<br />
1) Sicuro<br />
<br />
2) Insicuro-evitante<br />
<br />
3) Insicuro-ambivalene<br />
<br />
4) Insicuro-disorganizzato<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Le diverse tipologie di attaccamento sono legate agli antecedenti di attaccamento che dipendono dal carattere della madre e dalle sue reazioni all’ambiente psico-sociale, economico e alle condizioni familiari, nonché al temperamento dei bambini. I bambini difficili possono creare disagio alla madre che, innervosendosi, non crea un buon attaccamento.<br />Un altro elemento da tener presente è l’attaccamento che la madre ha avuto verso i propri genitori: si parla in questo caso di modello operativo interno. La madre ha un’idea dei legami affettivi in base alla propria esperienza, ha un modello mentale, un prototipo delle relazioni di attaccamento successive. La teoria dell’attaccamento ipotizza, infatti, una continuità dell’attaccamento nel tempo, tramite questi modelli mentali, allora l’idea di relazione affettiva che si forma nell’infanzia condiziona poi tutti i rapporti futuri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non sempre però è così perché le esperienze di vita possono comunque modificare il modello operativo interno e perché si dispone della capacità di riflettere sulle proprie relazioni affettive. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #38761d; font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><strong>Gli effetti positivi dell’attaccamento sicuro sono riscontrabili in diversi ambiti: </strong></span></div>
<span style="color: #38761d; font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><strong></strong></span><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /><span style="color: #38761d;"><strong></strong></span></span>
<span style="color: #38761d; font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><strong> Cognitivo: il bambino parla meglio, è bravo a scuola, è predisposto a successi scolastici e affettivi.</strong></span><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /><span style="color: #38761d;"><strong></strong></span></span>
<span style="color: #38761d; font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><strong> Delle relazioni sociali: ha un adattamento migliore alle diverse situazioni della vita.</strong></span><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><br /><span style="color: #38761d;"><strong></strong></span></span>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 18pt; text-align: justify;">
<span><span style="color: #38761d;"><strong>Studi transculturali su diverse popolazioni hanno dimostrato che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le modalità educative e culturali influiscono sugli stili di attaccamento: negli USA prevale l’attaccamento sicuro, mentre in Germania predomina l’attaccamento insicuro-evitante. Questo perché ogni cultura ha una propria idea della relazione madre-bambino.<o:p></o:p></strong></span></span></div>
Per approfondimenti e info posta un commento!<br />Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-47385369152139608722013-07-26T04:53:00.000-07:002016-10-11T14:08:53.709-07:00Liebster Blog Award<div style="text-align: center;">
<span style="color: blue; font-family: "courier new" , "courier" , monospace; font-size: large;">Liebster Blog Award</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbyiCDyhCm0mDdfJcfBEm47-3Sa6pXJzbqADw2PC34lFyCEJcCJuaEohgUmTX1qfZl6oCdzbbndoPbAAkca6kMUYdkqf_Mu6wQwNAn8pOZlwQ408Z5Al9KtM4xoDbPokY3G-q3UHeNDnk/s1600/Liebster+ilfilopazzerello-Desy+da+pubblicare%5B1%5D.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img bba="true" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbyiCDyhCm0mDdfJcfBEm47-3Sa6pXJzbqADw2PC34lFyCEJcCJuaEohgUmTX1qfZl6oCdzbbndoPbAAkca6kMUYdkqf_Mu6wQwNAn8pOZlwQ408Z5Al9KtM4xoDbPokY3G-q3UHeNDnk/s1600/Liebster+ilfilopazzerello-Desy+da+pubblicare%5B1%5D.png" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Ringrazio di cuore Vale Ferri di <a href="http://educhiamo.blogspot.it/">http://educhiamo.blogspot.it/</a> che ha conferito a bimbi & company il Liebster Blog Award, che permette di dare visibilità ai blog seguiti da meno di 200 membri. Una volta ricevuto il premio e risposto alle domande, si gira il questionario alle 11 blogger a cui si sceglierà di dare il LBA.</div>
<br />
<br />
Grazie mille Vale!!!<br />
<strong>ECCO LE DOMANDE:</strong><br />
<br />
•Qual è il tuo colore preferito?<br />
<br />
•Qual è la stanza della casa che preferisci?<br />
<br />
•Sai usare il pc?<br />
<br />
•Sei sposata?<br />
<br />
•Quale cartone degli anni 80 preferivi?<br />
<br />
•Cosa ti piacerebbe ti regalassero il prossimo compleanno?<br />
<br />
•Mare o Montagna?<br />
<br />
•Il tuo gelato preferito?<br />
<br />
•Di che colore hai i capelli?<br />
<br />
•E gli occhi?<br />
<br />
•La tua canzone preferita?<br />
<br />
<strong>E DI SEGUITO LE MIE RISPOSTE:</strong><br />
•Blu<br />
•Camera da letto<br />
<br />
•Sì<br />
<br />
•Si<br />
•Candy Candy<br />
•Un viaggio<br />
<br />
•Mare e montagna<br />
•Nocciola e cioccolato<br />
•Castano chiaro<br />
<br />
•Verdi<br />
•...Troppe per scriverne una<br />
<br />
E ora ecco le 11 blogger da me scelte e seguite<br />
<br />
1.Nadia di Nell'educazione un tesoro <a href="http://educhiamo.blogspot.it/">http://educhiamo.blogspot.it/</a><br />
<br />
2.Stella di Una Stella tra i fornelli <a href="http://unastellatraifornelli.blogspot.it/">http://unastellatraifornelli.blogspot.it/</a><br />
3 Home Made mamma <a href="http://homemademamma.wordpress.com/">http://homemademamma.wordpress.com/</a><br />
4.Bambini <a href="http://bambinizerosei.blogspot.it/">http://bambinizerosei.blogspot.it/</a><br />
<br />
5.Chiara Maci di Sorelle in pentola (anche se avrà certamente più di 200 membri) <a href="http://www.sorelleinpentola.com/">http://www.sorelleinpentola.com/</a><br />
6.Emporio 74 <a href="http://emporio74.blogspot.it/">http://emporio74.blogspot.it/</a><br />
<br />
7.Ile e Gy di Dire fare giocare. Il blog della classe verde <a href="http://laclasseverde.blogspot.it/">http://laclasseverde.blogspot.it/</a><br />
<br />
8.Natty e Elisa di Mille idee da fare al nido <a href="http://milleideedafarealnido.blogspot.it/">http://milleideedafarealnido.blogspot.it/</a><br />
<br />
9.Flavia di Sogni e Creazioni <a href="http://sogniecreazioni.blogspot.it/">http://sogniecreazioni.blogspot.it/</a><br />
10.Blogmamma <a href="http://www.blogmamma.it/">http://www.blogmamma.it/</a><br />
11.Non solo mamma <a href="http://www.nonsolomamma.com/">http://www.nonsolomamma.com/</a><br />
<br />
<br />
<br />Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-44712216614281146722013-06-01T07:56:00.000-07:002013-06-01T07:56:18.894-07:00Per dire addio al pannolino ... <div style="text-align: justify;">
<em><strong>Innanzi tutto bisogna sfatare il mito delle nonne che raccontano di aver messo sul water il proprio figlio all’età di 8 mesi. In realtà il fatto che il bambino facesse pipì era una pura coincidenza! Perché sia autonomo un bambino dopo 18 mesi dovrebbe essere:</strong></em></div>
<div style="text-align: justify;">
<em><strong></strong></em></div>
<em><div style="text-align: justify;">
<strong><br /></strong></div>
</em><ul>
<li><div style="text-align: justify;">
<em><strong>trovato asciutto dopo il sonno,</strong></em></div>
</li>
</ul>
<em><strong><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</strong></em><ul>
<li><div style="text-align: justify;">
<em><strong>messo immediatamente sul vasino in modo che, sentendo la vescica piena, abbia la sensazione di sollievo che la fuoriuscita di pipì provoca.</strong></em></div>
</li>
</ul>
<em><strong><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</strong></em><div style="text-align: justify;">
<em><strong>Il successo dell’addestramento al vasino non dipenderà solo da quanto sia pronto il bambino, ma anche da quanto lo siate voi. Talvolta i bambini sono pronti, ma gli adulti vivono come un incubo questo momento generando ansia nei piccoli. Non è pertanto, consigliabile iniziare l’addestramento nel caso in cui non abbiate il tempo per dedicarvi al cento per cento a tale compito. Per far si che il passaggio dal pannolino al vasino avvenga in modo rapido e con successo è molto importante essere mentalmente sereni in modo da potersi concentrare per il tempo necessario alla riuscita del compito. Con un atteggiamento positivo e, se il momento è quello giusto, dovreste riuscire nell’impresa in una settimana.</strong></em></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJjrBCf_K_VFahnbtuaKloiEcCFXiOBtVLYoWaaMwDapzLSMFAqpn3QuAGMkI2HszejygJ7jIhOwryjpQu17JXwC6fv7dxq0-UE_lx3KgU_QY86Abu3L8mBibYiW0elR1Cq5C58j5ZgBo/s1600/bambini_vasino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJjrBCf_K_VFahnbtuaKloiEcCFXiOBtVLYoWaaMwDapzLSMFAqpn3QuAGMkI2HszejygJ7jIhOwryjpQu17JXwC6fv7dxq0-UE_lx3KgU_QY86Abu3L8mBibYiW0elR1Cq5C58j5ZgBo/s320/bambini_vasino.jpg" width="320" yya="true" /></a></div>
<br />
<br />
<strong>E ancora ...</strong><br />
<ul>
<li><strong>Quando cominciare ...</strong></li>
<li><strong>...e cosa serve</strong></li>
<li><strong>L'importanza della motivazione.</strong></li>
<li><strong>Come fare durante i primi giorni.</strong></li>
<li><strong>Pipì a letto, regressione e paura della popò.</strong></li>
<li><strong>Consigli pratici.</strong></li>
<li><strong>Bibliografia e testi consigliati</strong></li>
</ul>
<strong>Tutto questo e altro ancora al seminario (online) </strong><br />
<strong>"Per dire addio al pannolino ... addestramento al vasino".</strong><br />
<br />
<div align="center">
</div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-83620321595484819092013-05-25T13:50:00.000-07:002013-05-25T13:50:27.104-07:00Quando arrivano i primi capricci …<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">L’età dei capricci comincia proprio intorno ai due anni ed è assolutamente fisiologica: il bambino usa in queste occasioni il massimo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>della sua potenzialità fisica (urla,scalcia, morde,graffia, tira i capelli, trattiene il fiato e diventa viola), però non lo fa mai con intenzioni cattive ma solo perché non sa esprimersi in un altro modo.</span><span style="font-family: 'PT Sans'; font-size: 11.5pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"> </span><span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">In generale, i <strong><span style="font-family: Garamond; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">bambini</span></strong><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> </b>iniziano a fare i <strong><span style="font-family: Garamond; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">capricci</span></strong>, in modo consapevole, dopo i due anni, cioè quando il loro <strong><span style="color: black; font-family: Garamond; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;"><a href="http://www.sapere.it/sapere/search.html?q1=sviluppo+cognitivo&srch=enciclopedia&x.x=0&x.y=0" target="_blank" title="significato-sviluppo-cognitivo"><span style="color: black; text-decoration: none; text-underline: none;">sviluppo cognitivo</span></a></span></strong> permette di iniziare a distinguere 'io' e tu e a sperimentare alcune abilità importanti: nel linguaggio, nel movimento, nella manipolazione di oggetti, nel controllo autonomo di diverse funzioni.</span><span style="font-family: 'PT Sans'; font-size: 11.5pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"> </span><span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">In questa fase i <strong><span style="font-family: Garamond; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">bambini</span></strong> hanno bisogno di esplorare anche oltre i limiti che noi vorremmo imporre. Spesso dunque certi comportamenti sono il loro modo di testare fin dove possono spingersi, fino a dove si è allargato il loro potere, soprattutto nei nostri confronti. <span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">Noi li chiamiamo <strong><span style="font-family: Garamond; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">capricci</span></strong> e possiamo citarne una gamma molto ampia: quando un bambino rifiuta di mangiare, quando non si vuole vestire, quando non si vuole mettere le scarpe, quando non le vuole allacciare, quando non vuole restituire il giocattolo di un altro bambino, quando non vuole alzarsi da terra, <span style="font-family: Garamond;">quando non vuole sedersi nel seggiolino, e chi più ne ha più ne metta. </span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Garamond;"><span style="color: black; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-font-weight: bold;">La lista potrebbe essere lunghissima, ma il punto fondamentale per ogni genitore è capire che con i capricci i bambini cercano di dire qualcosa. </span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Garamond;"><span style="color: black; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p><div style="line-height: 12pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Garamond;">Stanchezza, sonno e fame, arrivo della febbre o di una malattia esantematica, richiamo di attenzioni, reazioni a divieti e regole eccessive, bisogni di tipo psicologico, competizione o gelosia nei confronti di un fratello o sorella, richiesta di aiuto per cause esterne, genitori troppo stressati, sono queste le cause principali dei capricci.</span></div>
<div style="line-height: 12pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="line-height: 12pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Garamond;"></span><span style="font-family: Garamond; font-size: 16pt;"><o:p><span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">Quando un bimbo esplode in capricci, papà e mamma devono tenerne conto: la parte emozionale del cervello infantile è in via di sviluppo. E pertanto, ancora incapace di svolgere appieno la funzione di controllare la loro emotività. </span></o:p></span></div>
<div style="line-height: 12pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Garamond; font-size: 16pt;"><o:p><span style="font-family: Garamond; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">Il caso tipico è quello che la letteratura anglosassone riassume con la parola latina “tantrum”. Si tratta del classico circolo vizioso in cui il bambino parte con un capriccio di cui diventa esso stesso vittima. </span></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La manifestazione isterica del capriccio prende il sopravvento sulla causa iniziale, e ad alimentare pianti e grida è adesso la perdita del controllo della situazione da parte del bambino stesso. In una progressione sempre più disperata. Sono le situazioni più critiche, in cui ogni tentativo di intervento, sia esso dolce oppure deciso, pare avere il solo effetto di amplificare gli effetti, anziché placarli. Se la perdita di controllo è il problema che sempre più spesso si verifica, ecco alcune semplici regole per superarla:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Mantieni sempre la calma</strong>. Non urlare altrimenti il bambino si agiterà di più. Ricorda che per i piccoli non è facile ricomporsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Mantieni le posizioni</strong>: se il piccolo capisce che prima o poi cederai è la fine. Mantieni il punto! Se è NO deve essere NO! Sposta l’attenzione su qualcosa di diverso, magari di più rilassante da fare insieme.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
•<strong> Ignoralo.</strong> Se non si mette in una situazione di vero pericolo, non reagire. E' la chiave per eliminare un comportamento indesiderato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Evita di dilungarti in lunghe spiegazioni</strong> del perché non deve fare una cosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Attenzione alla stanchezza!</strong> Se osservi bene noterai che i tantrums avvengono quando il bambino è stanco. Quando lo vedi arrabbiato o nervoso, fagli fare un pisolino o proponigli un’attività rilassante (coccolandovi sul divano o sul letto, leggendo una favola, ecc.) </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Dedicagli del tempo</strong>. Spesso i bambini hanno i tantrums perché vorrebbero la nostra attenzione. Quando un bambino ha bisogno di stare un po' con la mamma o con il papà, spesso il tantrum diventa il suo modo per dircelo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Cerca qualcuno che possa darti il cambio</strong> quando senti di non farcela: è fondamentale perché i tantrums esplodono maggiormente quando si è stanchi o occupati.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Sforzati di capire</strong> e interpretare il capriccio e ricorda SEMPRE chi è l’adulto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Non tirare la corda</strong>. Se tuo figlio è già stanco non andare in giro per comprare “altre due cosette”, altrimenti il tantrum è assicurato!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Dimostra il tuo amore</strong>. Una volta passato il momento critico dimostra che gli vuoi bene e lo capisci.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
• <strong>Parla!</strong> Magari pensi che sia difficile che a 18-20 mesi ti capisca, ma il tono della voce, l’espressione del tuo volto e il modo in cui spiegherai perché non deve avere quelle reazioni lo aiuteranno a comprendere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXjQWiYZW9PNeYxKB2Sb9dkcYZ-5pGkOjq82Op-KnKkE86xyQGd11lI0r3368joyLdvgoonSMH25JaoMB-ImPJzp-8YE5sRp1Z77dppB1c5z-H_z_vfzWaD2cD580izOFzc7UlOypG_C0/s1600/bimbo+che+piange.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXjQWiYZW9PNeYxKB2Sb9dkcYZ-5pGkOjq82Op-KnKkE86xyQGd11lI0r3368joyLdvgoonSMH25JaoMB-ImPJzp-8YE5sRp1Z77dppB1c5z-H_z_vfzWaD2cD580izOFzc7UlOypG_C0/s1600/bimbo+che+piange.jpg" ya="true" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<strong>Per approfondimenti, richieste o consulenze lascia un post!</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</o:p></span></span></span></span>Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-53140129646148823592013-05-11T15:06:00.001-07:002013-05-11T15:06:15.780-07:00Auguri a tutte le mamme, ma soprattutto alla mia!<em>Ricordando i preparativi per la festa della mamma quando ero bambina, mi viene subito in mente questa deliziosa canzone dello Zecchino D'Oro che ancora una volta oggi dedico alla mia mamma con tanto amore!</em><br />
<br />
<br />
Ho fatto un mazzolino,<br />
<br />
coi fiori del giardino,<br />
li ho colti stamattina,<br />
insieme al mio papà.<br />
<br />Sono i fiori per la tua festa,<br />
cara mamma eccoli qua.<br />
<br />
Una rosa perchè ti voglio bene,<br />
una viola perchè sarò ubbidiente,<br />
un papavero, non so perchè,<br />
un non ti scordar di me.<br />
<br />
Un mughetto insieme ad un gelsomino,<br />
da quest’oggi sarò sempre più buono,<br />
una primula vuol dire che,<br />
il primo pensiero sei per me.<br />
<br />
Qualche ciclamino,<br />
perchè dimentichi che sono biricchino,<br />
un girasole, una margherita,<br />
perchè tu sei il fiore della vita.<br />
<br />
<br />
<br />
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-47216641741767405042012-11-22T13:04:00.000-08:002012-11-22T13:04:49.077-08:00LA SETTIMANA DEI DIRITTI DEI BAMBINIPrima che la settimana dei diritti dei bambini finisca vorrei lasciare una poesia per ricordare con affetto tutti bambini stranieri che ho incontrato in questi anni di insegnamento.<br />
<br />
IL TRENO DEGLI EMIGRANTI<br />
<br />
Non è grossa, non è pesante<br />
la valigia dell'emigrante ...<br />
C'è un pò di terra del mio villaggio,<br />
per non restare solo in viaggio ...<br />
Un vestito, un pane, un frutto,<br />
e questo è tutto.<br />
Ma il cuore no, non l'ho portato:<br />
nella valigia non c'è entrato.<br />
Troppa pena aveva a partire,<br />
oltre il mare non vuole venire.<br />
Lui resta, fedele come un cane,<br />
nella terra che non mi da pane:<br />
un piccolo campo, proprio lassù ...<br />
Ma il treno corre: non si vede più<br />
<br />
<br />
G.Rodari -Filastrocche in cielo e in terra-Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-73788936682344659382012-10-06T11:31:00.002-07:002012-10-06T11:31:53.921-07:00Se i bambini vivono con l'ostilità, imparano a combattere<div style="text-align: justify;">
Vivere in un'atmosfera aggressiva fa sentire i bambini vulnerabili. Alcuni reagiscono diventando violenti, altri hanno paura di litigare ed evitano ogni tipo di conflitto, persino quelli più lievi. Tutti questi comportamenti possono facilmente essere osservati durante la ricreazione in una qualsiasi scuola elementare. Un modello di comportamento aggressivo in famiglia insegna ai bambini che azzuffarsi è una necessità, che la vita è una battaglia o che sia sempre necessario combattere per sopravvivere. Il modo in cui i genitori e gli altri adulti di riferimento risolvono i conflitti e affrontano le crisi è sotto gli occhi dei bambini che così imparano come comportarsi in situazioni conflittuali: con aggressività o con dialogo e propositi costruttuvi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Anche i bambini, come gli adulti, hanno il diritto di riconoscere ed esprimere i loro sentimenti, rabbia compresa. Questo non significa però che abbiano il diritto di fare male agli altri o danneggiare le cose. Alcuni comportamenti aggressivi come botte, calci, morsi e spinte, non sono tollerabili e dovrebbero essere puniti. I più piccoli, in particolare, hanno bisogno di aiuto per imparare ad esprimere i sentimenti con le parole più che con le azioni.; ma il modo in cui gli adulti affrontano i sentimenti di impazienza, ostilità e rabbia è un esempio molto più efficace delle parole. Per la maggior parte delle persone i sentimenti di ostilità vanno e vengono come il brutto tempo. E' facile considerare la frustrazione come qualcosa che capita e su cui non si ha nessun potere, proprio come il tempo. Se invece, si riuscisse a capire le reazioni, si potrebbe cominciare a riflettere su come viene favorito il loro insorgere. Quanto più si riesce a tenere a bada la rabbia in modo fantasioso e costruttivo, tanto più alta è la probabilità che i sentimenti di ostilità non portino a scontri diretti e distruttivi.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' estremamente importante affrontare questi sentimenti al loro insorgere, prima che diventino impetuosi. E' molto più semplice, infatti, contrastare l'irritazione che la rabbia in piena. In quest'ottica diventa essenziale dimostrare ai bambini che la rabbia non è un nemico che bisogna ignorare, o a cui bisogna opporre resistenza, ma una sorta di energia da trattare in modo creativo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa ne facciamo di questa energia e come la indirizziamo, è importante per gli adulti, per i bambini e per la salute e il benessere della famiglia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
("I bambini imparano quello che vivono" di D. Law Nolte)</div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-17759370985910775242012-10-02T21:55:00.000-07:002012-10-01T21:57:39.779-07:00FESTA DEI NONNII nonni sono un grande tesoro: lo scrigno prezioso dei ricordi più belli, il porto sicuro dove ancorare le navi ancora incerte dei nostri bambini.Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-45945816566936968892012-09-14T15:25:00.002-07:002012-10-06T10:53:32.881-07:00Inserimenti: pensieri liberi.<div style="text-align: justify;">
Settembre è iniziato da quindici giorni e con esso anche il nido e gli inserimenti di bambini che per la prima volta si staccano dai genitori e di famiglie che per la prima volta affidano i loro figli ad estranei. Comprensibili ansie e dolori da separazione, soprattutto per quelle mamme che hanno trascorso più tempo con i loro cuccioli; ma talvolta ci si imbatte in situazioni davvero grottesche. Mamme che dovrebbero confortare i propri figli e invece piangono singhiozzando mentre le educatrici cercano di prendere i piccoli dalle loro braccia, papà che telefonano quattro o cinque volte al giorno per chiedere di controllare se il numero di telefono lasciato sia corretto, nonne che non vedono l'ora di liberarsi le braccia, e poi le richieste più disparate. C'è chi chiede di sapere la marca dell'olio o dell'acqua utilizzati dalla cucina del nido, c'è chi arriva con buste piene di giochi perchè solo "quelli" riescono a calmare il bambino, c'è chi decide che il primo giorno è quello adatto per togliere il pannolino e lasciare il ciuccio! Soprattutto ci sono tante famiglie che rifiutano l'inserimento pensando che hanno ormai finito le ferie disponibili e non sanno a chi lasciare i pargoletti! Tutto questo senza mai pensare davvero con la testa del bambino che si ritrova improvvisamente catapultato in un ambiente con orari, abitudini, regole e persone totalmente diverse da quelle che conosce. Dopo uno o due mesi trascorsi in famiglia rientrano anche i bambini che già frequentavano l'anno precedente. I genitori di questi ultimi sono più fiduciosi e si aspettano rapidi progressi, senza considerare che trenta o sessanta giorni trascorsi insieme sono più che sufficienti per rinsaldare il legame di attaccamento naturalmente presente tra madre e figlio. Così tra i pianti dei bambini di 16 mesi ancora allattati al seno che improvvisamente si ritrovano senza mamma, senza seno, senza ciuccio, senza latte e le ansie (talvolta estremamente ingiustificate) dei genitori, si parte con questo nuovo anno educativo. Le giornate sono pesanti, i bambini assorbono tutte le nostre energie. Poi non si lavora solo con loro e quando anche l'ultimo è andato via (si spera in orario) si comincia con il ripristino delle stanze, si rimettono a posto tutti i giochi, si sterilizzano i ciucci, si scrivono le cose essenziali accadute in sezione durante la giornata. Si arriva a casa provati, sperando che domani sia un giorno migliore! Poco alla volta poi avviene il grande passo: i bambini si tranquillizzano e con loro anche i genitori. Le educatrici si rasserenano e con loro anche assistenti, responsabili e tutte le altre figure che ruotano attorno ad esse. Giorni di fuoco che sembrano infiniti, che passano via e vengono dimenticati con la stessa rapidità con cui trascorrono le vacanze estive. Sopravvivere con pazienza e passione a questi giorni di confusione e pianti di disperazione è come affrontare un particolare "battesimo di fuoco"!</div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-58708083066387522952012-05-13T08:21:00.000-07:002013-05-25T13:51:39.294-07:00AIUTACI AD AIUTARE!!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2FKlHf_lBpY4emZAdk-mZeVsSUxlD_gVxEhHxb9EG69lr_8OpmWBY7sBiq35uJfjk5buYlfMaqEkvYIK4xH_orPrbFnZDPFP2nQw3mGivXiybo1M1HehBehHTD4lqIvfWyKIM21W4VX8/s1600/bambini-africa-2.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5609190528547119490" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2FKlHf_lBpY4emZAdk-mZeVsSUxlD_gVxEhHxb9EG69lr_8OpmWBY7sBiq35uJfjk5buYlfMaqEkvYIK4xH_orPrbFnZDPFP2nQw3mGivXiybo1M1HehBehHTD4lqIvfWyKIM21W4VX8/s320/bambini-africa-2.jpg" style="cursor: hand; display: block; height: 213px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
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<strong>Se vuoi aiutarci ad aiutare i bambini più disagiati puoi farlo con una semplice firma, destinando il 5 x mille alla Cooperativa sociale onlus "Asilo L'isola che non c'è" C.F. 09231251001</strong></div>
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<strong>La tua firma è un piccolo gesto che può trasformarsi in un grande aiuto!</strong></div>
Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-82296207656841818552012-05-13T01:47:00.000-07:002012-05-19T15:55:16.259-07:00Seminario per mamme e papà... e addetti ai lavori<strong>Addio al pannolino.....addestramento al vasino!</strong><br />
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Tecniche e metodi per riuscire serenamente a dire addio al pannolino senza ansie e frustrazioni.<br />
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Relatrice: Rosalinda Papale (responsabile asilo nido)<br />
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<em><strong>Lunedì 28 maggio 2012 dalle 17,30 alle 19,00</strong></em><br />
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presso il nido "L'isola che non c'è" in Via Petritoli n. 51 Roma (zona Colle Salario)<br />
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per raggiungerci vedi mappa su <a href="http://www.asiloisola.com/">http://www.asiloisola.com/</a><br />
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<em>Per info 06/8815464 o contattaci sul nostro profilo Facebook "L'isola che non c'è"</em><br />
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<a href="mailto:asiloisola@libero.it">asiloisola@libero.it</a>Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-12564109769556431832011-05-01T02:24:00.000-07:002011-05-01T02:35:00.021-07:00Consigli per i cuccioli 1-3 anni<strong><span style="color:#000000;">Adattate il vostro comportamento alle capacità dei bambini!<br /></span></strong><br /><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><em><span style="color:#000000;">Quando ponete un limite, organizzatevi in modo che il bambino non si trovi di fronte all'oggetto proibito. Dategli un'alternativa interessante e controllatelo da vicino per evitare ostilità e capricci inutili.</span></em></div><br /><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><em><span style="color:#000000;">Quando dite "no" e vietate qualcosa non pensate che il bambino voglia sempre e comunque trasgredire. I più piccoli faticano a capire che il divieto dell'adulto vale nel tempo e in diverse situazioni. Perchè possano davvero registrarlo, hanno bisogno di sentirsi ripetere l'ordine con una certa regolarità.</span></em></div>Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-23259449383256179342010-09-24T12:56:00.000-07:002010-09-24T13:03:56.405-07:00I bambini imparano quello che vivonoSE I BAMBINI VIVONO NELLE CRITICHE, IMPARANO A CONDANNARE<br /><br />I bambini sono come spugne. Assorbono tutto quello che facciamo e diciamo. Imparano da noi in ogni momento, anche quando non ce ne rendiamo conto.<br />Se finiamo con l'esprimere abitualmente giudizi negativi - lamentandoci di loro, degli altri,o del mondo che ci circonda- mostriamo loro come condannare gli altri, o forse,peggio ancora, come condannare loro stessi. Stiamo insegnando loro a vedere quello che non va nel mondo che ci circonda, piuttosto che quello che funziona....<br /><br />Dorothy Law Nolte "I bambini imparano quello che vivono"Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-22799325908077100952010-05-18T13:14:00.000-07:002010-05-18T13:20:18.286-07:00I bambini e... le cose "da grandi"Manuela ci chiede come ci si deve comportare davanti alle curiosità dei bambini in merito alla nudità dei genitori. In effetti questo èun tabù difficile da gestire:ci si nasconde? ci si veste con tranquillità facendo finta di nulla o si spiega come sono fatti mamma e papà?<br /><br />Scriveteci cosa ne pensate, come vi comportate,cosa vi accade...un confronto è sempre un buon inizio! Vi daremo qualche consiglio e approfondiremo l'argomento.Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-70246984425021363752010-05-06T12:32:00.000-07:002010-05-06T12:38:17.969-07:00GRAZIE MAMMAGrazie mamma<br />perchè mi hai dato<br />la tenerezza delle tue carezze,<br />il bacio della buona notte,<br />il tuo sorriso premuroso,<br />la dolce tua mano che mi da sicurezza.<br />Hai asciugato in segreto le mie lacrime,<br />hai incoraggiato i miei passi,<br />hai corretto imiei errori,<br />hai protetto il mio cammino,<br />hai educato il mio spirito<br />con saggezza e con amore<br />mi hai introdotto alla vita.<br />E mentre vegliavi con cura su me<br />trovavi il tempo <br />per i mille lavori di casa.<br />Tu non hai mai pensato <br />di chiedere un grazie<br />Grazie mamma!Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-16258967587387065032010-05-04T12:43:00.000-07:002012-05-19T15:55:54.996-07:00S.O.S GENITORI!!!!SEMINARI PER MAMME E PAPA'....E PER I BIMBI TANTO DIVERTIMENTO!!!<br />
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Mamme e papà...siete tutti invitati -sabato 22 maggio alle ore 10,00- a partecipare all'incontro inaugurale (gratuito) durante il quale verranno presentati gli argomenti che affronteremo nei prossimi incontri. L'incontro si svolgerà presso i locali dell'asilo nido in via Petritoli 51 (zona colle salario) Roma.<br />
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Potete portare i bambini che giocheranno serenamente in giardino con le educatrici del nido.<br />
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Alcuni argomenti che tratteremo:<br />
la gelosia tra fratelli<br />
come riconoscere, interpretare e gestire i capricci<br />
lo svezzamento e l'alimentazione nei primi anni di vita<br />
come preparare il bambino all'arrivo di un fratellino<br />
le paure dei bambini e tanti altri argomenti proposti da voi!!<br />
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A seguire un gustoso buffet offerto dalla scuola!<br />
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è gradita la conferma asiloisola@libero.it<br />
www.asiloisola.comLindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-279543811047019896.post-46324396074827404052010-05-01T14:26:00.000-07:002010-05-01T14:37:40.365-07:00I bambini imparano quello che vivono<strong><strong>Se i bambini vivono con l'incoraggiamento, imparano ad essere sicuri di sè....<br />( D. Law Nolte)<br /><br />Prendo in prestito le parole di Dorothy Law Nolte, per riflettere su questo importantissimo insegnamento: incoraggiare i bambini in tutto ciò che fanno, nelle loro scoperte, nelle prime conquiste, in ogni impresa,permette di accrescere l'autostima e diventare sicuri di sè.<br />L'incoraggiamento è la spinta necessaria per rialzarsi quando si cade, per sentirsi speciali quando si fanno cose normali, per superare limiti e confini, per realizzare i sogni più nascosti.</strong></strong>Lindahttp://www.blogger.com/profile/14995564534389927851noreply@blogger.com0