domenica 23 marzo 2014

Il ciuccio: croce e delizia dei bambini!

Il ciuccio risponde al naturale istinto del bambino di succhiare, che è per lui un bisogno primario perché legato alla nutrizione; aiuta i neonati a riprodurre sensazioni piacevoli, di tranquillità favorendo il rilassamento e stimolando la capacità di auto consolazione. Mitiga e rende più sopportabili, infatti, i momenti di distacco dalla madre, perché il piccolo impara a tranquillizzarsi da solo attraverso un'azione che lo riporta a uno stato di benessere. Procura sollievo, aiuta ad allontanare le paure e a controllare il senso di solitudine.
 Numerosi studi dimostrano che l'uso del ciuccio può proteggere dal rischio di morte in culla (SIDS) perché, succhiando, il neonato non incorre nelle apnee notturne. Questo però non vuol dire che quando dorme deve per forza prendere il ciuccio, anzi, bisogna sforzarsi di non correre a rimetterglielo in bocca ogni volta che lo perde nel sonno, perché se un bimbo perde il succhiotto mentre sta dormendo e non si sveglia piangendo, evidentemente non ne sente il bisogno.
Man mano che il bambino cresce, durante il periodo della dentizione, il ciuccio porta sollievo e attenua i dolori dei primi dentini.
Nonostante gli effetti benefici del ciuccio, alcuni bambini lo rifiutano da subito. In questo caso meglio non forzarli come si vede fare ad alcuni genitori che provano ad  immergere il ciuccio in zucchero o miele affinché i figli lo prendano più volentieri: se non lo vogliono, non è necessario utilizzare l'inganno! E se questa motivazione non è sufficiente, basti pensare che tale abitudine favorisce la formazione della carie.
Il distacco dal ciuccio rappresenta un punto delicato della crescita del bambino. Il bimbo investe il ciuccio di una serie di significati che lo rendono più forte e sicuro di sé. Separarsene vuol dire rinunciare a un tipo di sicurezza per raggiungerne un’altra. I bambini, infatti, amano la routine e le abitudini, e il ciuccio rappresenta una delle routine che i bambini preferiscono. Il ciuccio aiuta il bambino a rilassarsi nel momento della nanna e a sopportare situazioni difficoltose come la frustrazione e la separazione dalla mamma. L’abbandono del ciuccio può essere un processo graduale più che un’interruzione immediata. Per questo motivo è importante che il distacco sia lento e soprattutto che sia condiviso dal bambino. Sono assolutamente sconsigliate le separazioni improvvise: il piccolo potrebbe incontrare difficoltà nell’affrontare un cambiamento così repentino e diventare nervoso e insofferente. Il tempo di utilizzo del ciuccio dovrebbe essere lentamente ridotto. Quando il bambino riesce a rimanere senza ciuccio per tutta la giornata, è possibile proporre un distacco dall’oggetto per la notte.
 
Il distacco dal ciuccio, così come altri importanti cambiamenti, va proposto in un momento di tranquillità, privo di altre situazioni instabili o cambiamenti recenti (nascita di un fratellino, separazione dei genitori, inserimento al nido ecc). Qualsiasi modo si scelga per dire addio “all’oggetto di consolazione”, l’importante è che il metodo sia condiviso e che non si passi da tutto a niente da un giorno all’altro.Toglierlo di punto in bianco provocherebbe un senso di tristezza e di nervosismo; il bambino comincerebbe a dimostrare inappetenza, insonnia e profonda irritabilità. Detto questo è evidente che il ciuccio deve essere tolto in maniera progressiva e soprattutto pianificando un patto, una sorta di accordo tra voi e il bimbo. Potrebbe essere utile “accordarsi” con il bambino a non portare il ciuccio quando magari si esce, si va al parco a giocare o si intraprende qualsiasi altro tipo di attività che possa tenerlo adeguatamente impegnato. Il segreto è, infatti, tenere il bambino quanto più “indaffarato” possibile, facendogli capire che non in tutti i momenti della giornata ha bisogno del ciuccio. Accordandovi con il bambino sui momenti in cui vi può rinunciare, eliminarlo completamente sarà molto più semplice e meno traumatico.
Per incoraggiare il distacco graduale bisogna chiedere al bambino di svolgere delle mansioni “da grandi” che non si possono fare con il ciuccio. Tra le richieste che potete fare a vostro figlio ci dovrebbe essere sempre quella di parlare senza il ciuccio.
Mano a mano che il bambino riuscirà a privarsene nelle ore pomeridiane, si potrà cominciare a toglierlo anche di notte; basterà stare un po’ di più con lui prima che si addormenti, raccontargli una favola o cantargli una ninna nanna. Alla fine si riuscirà a farlo addormentare serenamente senza l’aiuto del ciuccio.
E’ importantissimo mantenere la decisione. Come per tutte le altre questioni che riguardano la vita di un bambino, è necessario che l’adulto si mostri accogliente rispetto ai bisogni, ma fermo e solido rispetto alle decisioni prese. Se si intraprende il percorso di separazione è importante stabilire una linea di condotta comune a coloro che si relazionano con il piccolo (dai nonni, agli zii etc.): un ripensamento dell’adulto di riferimento trasmette l’idea di reversibilità della separazione e rende molto difficoltoso il tentativo successivo....
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