venerdì 14 settembre 2012

Inserimenti: pensieri liberi.

Settembre è iniziato da quindici giorni e con esso anche il nido e gli inserimenti di bambini che per la prima volta si staccano dai genitori e di famiglie che per la prima volta affidano i loro figli ad estranei. Comprensibili ansie e dolori da separazione, soprattutto per quelle mamme che hanno trascorso più tempo con i loro cuccioli; ma talvolta ci si imbatte in situazioni davvero grottesche. Mamme che dovrebbero confortare i propri figli e invece piangono singhiozzando mentre le educatrici cercano di prendere i piccoli dalle loro braccia, papà che telefonano quattro o cinque volte al giorno per chiedere di controllare se il numero di telefono lasciato sia corretto, nonne che non vedono l'ora di liberarsi le braccia, e poi le richieste più disparate. C'è chi chiede di sapere la marca dell'olio o dell'acqua utilizzati dalla cucina del nido, c'è chi arriva con buste piene di giochi perchè solo "quelli" riescono a calmare il bambino, c'è chi decide che il primo giorno è quello adatto per togliere il pannolino e lasciare il ciuccio! Soprattutto ci sono tante famiglie che rifiutano l'inserimento pensando che hanno ormai finito le ferie disponibili e non sanno a chi lasciare i pargoletti! Tutto questo senza mai pensare davvero con la testa del bambino che si ritrova improvvisamente catapultato in un ambiente con orari, abitudini, regole e persone totalmente diverse da quelle che conosce. Dopo uno o due mesi trascorsi in famiglia rientrano anche i bambini che già frequentavano l'anno precedente. I genitori di questi ultimi sono più fiduciosi e si aspettano rapidi progressi, senza considerare che trenta o sessanta giorni trascorsi insieme sono più che sufficienti per rinsaldare il legame di attaccamento naturalmente presente tra madre e figlio. Così tra i pianti dei bambini di 16 mesi ancora allattati al seno che improvvisamente si ritrovano senza mamma, senza seno, senza ciuccio, senza latte e le ansie (talvolta estremamente ingiustificate) dei genitori, si parte con questo nuovo anno educativo. Le giornate sono pesanti, i bambini assorbono tutte le nostre energie. Poi non si lavora solo con loro e quando anche l'ultimo è andato via (si spera in orario) si comincia con il ripristino delle stanze, si rimettono a posto tutti i giochi, si sterilizzano i ciucci, si scrivono le cose essenziali accadute in sezione durante la giornata. Si arriva a casa provati, sperando che domani sia un giorno migliore! Poco alla volta poi avviene il grande passo: i bambini si tranquillizzano e con loro anche i genitori. Le educatrici si rasserenano e con loro anche assistenti, responsabili e tutte le altre figure che ruotano attorno ad esse. Giorni di fuoco che sembrano infiniti, che passano via e vengono dimenticati con la stessa rapidità con cui trascorrono le vacanze estive. Sopravvivere con pazienza e passione a questi giorni di confusione e pianti di disperazione è come affrontare un particolare "battesimo di fuoco"!